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Visualizzazione dei post da 2006

una poesia di Juan Ramón Jiménez

Distinto Lo querìan matar Los iguales, porque era distinto. Si veis un pàjaro distinto, tiradlo; si veis un monte distinto, caedlo; si veis un camino distinto, cortadlo; si veis una rosa distinta, deshojadla; si veis un rìo distinto, cegadlo. Si veis un hombre distinto, matadlo. Y el sol y la luna Dando en lo distinto? Altura, olor, largor, frescura, cantar, vivir distinto de lo distinto; lo que seas, que eres distinto (monte, camino, rosa, rìo, pàjaro, hombre): si te descubren los uguales, huye a mì, ven a mi ser, mi frente, mi corazon distintos. Differente Lo volevano uccidere, gli uguali, perché era differente. Se vedi un uccello che è differente, sparagli; se vedi una montagna che è differente, abbattila; se vedi un sentiero che è differente, interrompilo; se vedi una rosa che è differente, strappale i petali; se vedi un fiume che è differente, bloccalo. Se vedi un uomo che è differente, uccidilo. E il sole e la luna nel vedere ciò che è differente? Altezza, odore, larghezza, fresc

"Gruppo di famiglia in un interno", di Gabriele Quartero

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Il Natale secondo Eve K. Sedgwick

FLUX 1 Quello che deprime delle festività natalizie – non è forse così? – è che in questo periodo dell'anno tutte le istituzioni parlano con la stessa voce. La Chiesa dice quello che deve dire. Ma anche lo Stato dice la stessa cosa: forse non con il linguaggio della teologia (anche se non c'è poi molta differenza), bensì con il linguaggio con cui parla lo Stato: i giorni di vacanza riconosciuti per legge, le lunghe vacanze scolastiche, le speciali emissioni filateliche ecc. Anche il linguaggio del commercio aggiunge la sua voce al coro, dal momento che gli acquisti dei consumatori sono programmati per concentrarsi nelle ultime settimane dell'anno, provocando fremiti di eccitazione all'indice Dow Jones legati alla "atmosfera natalizia" degli americani. I mass media, a loro volta, si accodano trionfalmente alle falangi del Natale: le riviste pompate dalla pubblicità presentano succulenti tacchini in copertina, mentre l'industria giornalistica trasforma ogni

qu inizia a dare i primi segni

... e si formerà per esempio così. Un blog queer può andare in ogni direzione, soprattutto di traverso. Due, tre, quattro.... persone saranno invitate a scrivere qui sui temi che li coinvolgono, nelle letture, nelle loro scritture o ricerche, nella vita quotidiana. Con post di circa 1000-1500 parole proporranno blo-saggi, flussi traduttivi da altre lingue. Intervalleranno immagini, immagini e commenti, quant'altro. Non è un blog puro, non è una rivista pura. E' un tentativo spurio di fare altro. "Altro" è un nome per quanto di buono abbiamo.