Matronly, prudish, old-fashioned, proper, flirty, cheeky, provocative, asking for it, slut, whore.
Dove si potrebbe scrivere sul corpo di un uomo? E quali aggettivi?
Era il 1969 quando 'Our Bodies,Ourselves' è stato pubblicato e ha iniziato a circolare tra le mani delle donne..e tra le innumerevoli tematiche trattate fin dalle prime pagine,si parla dell'Oggettivazione della Donna: la Donna viene cioè concepita come Oggetto,anche (e forse,soprattutto) sessuale. Per cui,qualsiasi parola (a favore o meno) relativa alla sua condizione,le scaraventa addosso una miriade di connotazioni, rilegandola ad un mero 'oggetto'. In campo maschile,questo non è possibile: un uomo,può essere considerato un farfallone o un p***aniere senza andare ad intaccare la sua 'aura' di Soggetto. Questo perchè,a mio parere,la concezione di 'Soggetto/Uomo' è determinata da quelle che sono le sue abilità in campo lavorativo -contesto in cui l'uomo si forma,diventa qualcuno e auto-influenza il suo 'status' anche fuori dall'ambiente lavorativo; ad esempio:un bancario, indipendemente dal ruolo che occupa sul lavoro, fuori da quell'ambiente sarà sempre '' Colui che lavora in banca'',per cui occuperà sempre un certo prestigio- escludendo la sfera sessuale; per la donna è diverso: una bancaria,fuori dal luogo di lavoro si tramuta in donna, scende di qualche gradino. Non a caso,raramente sentiamo dire ''aah Maria lavora in banca e di queste cose se ne intende''. La banca è la banca, ma Maria è sempre Maria e prima di esere Maria, è una Donna,una femmina,quindi è debole, non importante. Senza considerare che,quando bisogna giudicare negativamente una donna, si chiamano immediatamente in causa i comportamenti relativi alla sua sessualità...per cui diventiamo stronze,p***ane...ribadendo ulteriormente il fatto che la Donna è prima 'qualcosa' e poi 'qualcuno'. Ritornando al post: dove si potrebbe scrivere sul corpo di un uomo? E quali aggettivi? Da donna non riesco ad immaginare un posto su cui scrivere,così intimo ma al tempo stesso significativo e di valore,come il corpo di una Donna. Forse forse, quel genere di informazioni andrebbero inserite sotto la voce 'segni particolari' della carta d'identità...e allora,chissà come vivrebbe nella società un individuo maschio, la cui reputazione viene prima della sua persona...(?)
Sono totalmente d'accordo. Non saprei proprio quali aggettivi e in che parti del corpo maschile (nemmeno il mio) inserirli. Come dici tu, raramente (forse solo negli ultimi anni e a seguito di una massiccia espansione della tv trash) ho sentito descrivere uomini dal punto di vista strettamente fisico/sessuale. Se devo fare una riflessione che si impone di non essere estrema, penso che il concetto stesso di "reputazione" sia un problema non da poco. Al di là dell'aspetto lavorativo a cui alludi, perchè un uomo che, ad esempio, anche nel corso di una vita intera, ha avuto rapporti (sessuali) con un numero di donne ritenuto convenzionalmente alto è solo un "farfallone" (termine che per altro non mi sembra affatto offensivo, o per lo meno non in maniera scandalosa)? Perchè una donna se ha avuto un numero convenzionalmente alto (ma probabilmente più basso dell'uomo a cui mi riferivo prima)di partner è una pu**ana?? Me lo chiedo da uomo, intendiamoci. Il motivo è che la donna deve mantenere un certo tipo di "reputazione"? Ma che risposta è questa? E ancora mi e vi chiedo, perchè se un uomo si veste in modo da mettere in risalto le sue doti fisiche passa del tutto (o quasi) inosservato, mentre una donna scatena inevitabilmente un certo tipo di reazione? Forse perchè la donna, come abbiamo lungamente discusso, è stata storicamente vista unicamente come un Corpo? O forse perchè una consistente fetta della popolazione femminile si è arresa a questa visione che da sempre le segrega a Corpo e ha deciso di enfatizzare in qualche modo la reazione che questo suscita? Mi rendo conto di star sfiorando l'off-topic, ma quello che voglio chiedere è perchè il corpo della donna è così interessante?
La domanda che pone Marco è molto interessante. Può darsi che dipenda dalla dicotomia che da sempre accompagna il sesso femminile? Quella di donna/madre. Ancor'oggi, in fondo, si fa un gran parlare intorno al tema, specialmente per rivendicare il fatto che una donna non ha un di più se è anche madre, e che una donna non è definibile solo in quanto tale perchè madre vera o potenziale. O ancora, i vari attacchi alla legge 194 sull'aborto dove ancora debbono risuonare i vecchi slogan "l'utero è mio e lo gestisco io".
Il corpo della donna potrebbe essere interessante perchè viene visto collettivamente come il luogo dove nasce e cresce la vita? Una specie di luogo sacro inviolabile se non ai fini della procreazione.
Distinto Lo querìan matar Los iguales, porque era distinto. Si veis un pàjaro distinto, tiradlo; si veis un monte distinto, caedlo; si veis un camino distinto, cortadlo; si veis una rosa distinta, deshojadla; si veis un rìo distinto, cegadlo. Si veis un hombre distinto, matadlo. Y el sol y la luna Dando en lo distinto? Altura, olor, largor, frescura, cantar, vivir distinto de lo distinto; lo que seas, que eres distinto (monte, camino, rosa, rìo, pàjaro, hombre): si te descubren los uguales, huye a mì, ven a mi ser, mi frente, mi corazon distintos. Differente Lo volevano uccidere, gli uguali, perché era differente. Se vedi un uccello che è differente, sparagli; se vedi una montagna che è differente, abbattila; se vedi un sentiero che è differente, interrompilo; se vedi una rosa che è differente, strappale i petali; se vedi un fiume che è differente, bloccalo. Se vedi un uomo che è differente, uccidilo. E il sole e la luna nel vedere ciò che è differente? Altezza, odore, larghezza, fresc...
Mentre la retorica della violenza di genere si diffonde nei mezzi di comunicazione invitandoci a continuare a immaginare il femminismo come un discorso politico articolato intorno alla opposizione dialettica tra gli uomini (dal lato della dominazione) e le donne (dal lato delle vittime), il femminismo contemporaneo, senza dubbio uno dei territori teorici e pratici che ha subito un'enorme trasformazione e critica riflessiva dagli anni Settanta, insiste nell'inventare immaginari politici e nel creare strategie di azione che mettono in questione ciò che sembra più ovvio: che il soggetto politico del femminismo siano le donne. Vale a dire, le donne intese come una realtà biologica predefinita, ma, soprattutto, le donne come devono essere, bianche, eterosessuali, sottomesse e di classe media. Emergono in questa ricerca nuovi femminismi di moltitudini, femminismi per i mostri, progetti di trasformazione collettiva per il secolo XXI. Questi femminismi dissidenti si rendono visibili a ...
Come terzo testo abbiamo letto "Lo scambio delle donne" di Gayle Rubin. L'abbiamo recuperato dalla traduzione italiana nel primo numero di Nuova DWF. Per nulla facile, perché introduce il concetto di "sistema sesso/genere" attraverso una rilettura di strumenti teorici che precedono il movimento femminista, e che per certi versi hanno obiettivi ben diversi: il marxismo, l'antropologia strutturale di Lévi-Strauss, la psicoanalisi freudiana riletta attraverso Lacan. In questo tour de force, lucido ma al tempo stesso complesso, la Rubin cerca di articolare il "gender" come il prodotto di un sistema di relazioni socio-economiche che trasforma il "sesso" naturale (il dato della sessuazione biologica) in asimmetria di genere, ovvero il particolare posizionamento, definizione e ruolo normativo di "uomo" e "donna" nelle varie culture. Una cosa che abbiamo osservato è che questa distinzione tra sesso e genere è essa stessa uno...
Era il 1969 quando 'Our Bodies,Ourselves' è stato pubblicato e ha iniziato a circolare tra le mani delle donne..e tra le innumerevoli tematiche trattate fin dalle prime pagine,si parla dell'Oggettivazione della Donna: la Donna viene cioè concepita come Oggetto,anche (e forse,soprattutto) sessuale. Per cui,qualsiasi parola (a favore o meno) relativa alla sua condizione,le scaraventa addosso una miriade di connotazioni, rilegandola ad un mero 'oggetto'. In campo maschile,questo non è possibile: un uomo,può essere considerato un farfallone o un p***aniere senza andare ad intaccare la sua 'aura' di Soggetto. Questo perchè,a mio parere,la concezione di 'Soggetto/Uomo' è determinata da quelle che sono le sue abilità in campo lavorativo -contesto in cui l'uomo si forma,diventa qualcuno e auto-influenza il suo 'status' anche fuori dall'ambiente lavorativo; ad esempio:un bancario, indipendemente dal ruolo che occupa sul lavoro, fuori da quell'ambiente sarà sempre '' Colui che lavora in banca'',per cui occuperà sempre un certo prestigio- escludendo la sfera sessuale; per la donna è diverso: una bancaria,fuori dal luogo di lavoro si tramuta in donna, scende di qualche gradino. Non a caso,raramente sentiamo dire ''aah Maria lavora in banca e di queste cose se ne intende''. La banca è la banca, ma Maria è sempre Maria e prima di esere Maria, è una Donna,una femmina,quindi è debole, non importante. Senza considerare che,quando bisogna giudicare negativamente una donna, si chiamano immediatamente in causa i comportamenti relativi alla sua sessualità...per cui diventiamo stronze,p***ane...ribadendo ulteriormente il fatto che la Donna è prima 'qualcosa' e poi 'qualcuno'.
RispondiEliminaRitornando al post: dove si potrebbe scrivere sul corpo di un uomo? E quali aggettivi?
Da donna non riesco ad immaginare un posto su cui scrivere,così intimo ma al tempo stesso significativo e di valore,come il corpo di una Donna. Forse forse, quel genere di informazioni andrebbero inserite sotto la voce 'segni particolari' della carta d'identità...e allora,chissà come vivrebbe nella società un individuo maschio, la cui reputazione viene prima della sua persona...(?)
Sono totalmente d'accordo. Non saprei proprio quali aggettivi e in che parti del corpo maschile (nemmeno il mio) inserirli. Come dici tu, raramente (forse solo negli ultimi anni e a seguito di una massiccia espansione della tv trash) ho sentito descrivere uomini dal punto di vista strettamente fisico/sessuale. Se devo fare una riflessione che si impone di non essere estrema, penso che il concetto stesso di "reputazione" sia un problema non da poco. Al di là dell'aspetto lavorativo a cui alludi, perchè un uomo che, ad esempio, anche nel corso di una vita intera, ha avuto rapporti (sessuali) con un numero di donne ritenuto convenzionalmente alto è solo un "farfallone" (termine che per altro non mi sembra affatto offensivo, o per lo meno non in maniera scandalosa)? Perchè una donna se ha avuto un numero convenzionalmente alto (ma probabilmente più basso dell'uomo a cui mi riferivo prima)di partner è una pu**ana?? Me lo chiedo da uomo, intendiamoci. Il motivo è che la donna deve mantenere un certo tipo di "reputazione"? Ma che risposta è questa? E ancora mi e vi chiedo, perchè se un uomo si veste in modo da mettere in risalto le sue doti fisiche passa del tutto (o quasi) inosservato, mentre una donna scatena inevitabilmente un certo tipo di reazione? Forse perchè la donna, come abbiamo lungamente discusso, è stata storicamente vista unicamente come un Corpo? O forse perchè una consistente fetta della popolazione femminile si è arresa a questa visione che da sempre le segrega a Corpo e ha deciso di enfatizzare in qualche modo la reazione che questo suscita? Mi rendo conto di star sfiorando l'off-topic, ma quello che voglio chiedere è perchè il corpo della donna è così interessante?
RispondiEliminaLa domanda che pone Marco è molto interessante. Può darsi che dipenda dalla dicotomia che da sempre accompagna il sesso femminile? Quella di donna/madre.
RispondiEliminaAncor'oggi, in fondo, si fa un gran parlare intorno al tema, specialmente per rivendicare il fatto che una donna non ha un di più se è anche madre, e che una donna non è definibile solo in quanto tale perchè madre vera o potenziale. O ancora, i vari attacchi alla legge 194 sull'aborto dove ancora debbono risuonare i vecchi slogan "l'utero è mio e lo gestisco io".
Il corpo della donna potrebbe essere interessante perchè viene visto collettivamente come il luogo dove nasce e cresce la vita? Una specie di luogo sacro inviolabile se non ai fini della procreazione.